MANDORLE DI NOTO
Sicilia
Nei mandorleti di Noto si lavora alla fine di settembre per potare gli alberi, a dicembre per innestare le piante selvatiche; tre o quattro volte l’anno si ara il terreno e una volta bisogna concimare con il letame delle vacche. Tra luglio e agosto le “ciurme” battono i rami con canne lunghissime e raccolgono le mandorle in grandi teloni distesi a terra per poi insaccarle e smallarle.Poi le mandorle si stendono nell’aia ad asciugare. Tutte le fasi successive (sgusciatura, tostatura, lavorazione) non sono più affare dei contadini, che vendono soltanto la materia prima.
Sono tre le varietà coltivate in queste campagne: Romana, Pizzuta d’Avola e Fascionello. La prima è quella che dà i frutti migliori dal punto di vista organolettico (il sapore è intenso e aromatico, il colore bianco-rosato) ma meno apprezzati dal mercato (per la forma tozza e irregolare). La terza varietà è una via di mezzo fra le prime due: simile alla Pizzuta per la forma dei frutti e “vigorosa” come la Romana.