La lenticchia di Mormanno
Nuovo Presidio Slow Food in Calabria
La lenticchia di Mormanno.
Mormanno è un paese, tra Lucania e Calabria, a circa 900 metri di altitudine nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. Un piccolo centro agricolo dove si è adattata nei secoli una varietà di lenticchia piccola e dal colore variegato che va dal rosa, al verde o al beige. La lenticchia di Mormanno appartiene alla tipologia "microsperma", ovvero di seme piccolo: una tipologia di origine mediorientale e asiatica, mentre le lenticchie più grandi derivano dal bacino del Mediterraneo.
Si credeva perduta poi, alcuni anni fa, i tecnici dell’Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo della Calabria (Arssa) hanno recuperato piccole quantità presso alcuni agricoltori che l’avevano conservata per autoconsumo e si è deciso di promuoverne nuovamente la coltivazione. Le lenticchie un tempo sfruttavano i terreni più marginali, meno fertili, poco profondi, che non erano destinati ad altre colture economicamente più interessanti quali grano, orzo, avena, mais e patate. Si seminavano a spaglio senza nessuna cura particolare, se non quella di liberare di tanto in tanto le piantine dalle erbacce, oggi si procede invece con la semina a file per una maggiore organizzazione in fase di raccolta ma, come un tempo, non si praticano trattamenti, concimazioni o diserbi chimici. La semina avviene ad aprile - un tempo si praticava anche una semina autunnale - mentre il raccolto si svolge ad agosto quando le piantine sono già essiccate in campo. Una volta raccolte, le piantine di lenticchie devono essere separate dalle malerbe rimaste, sono portate nelle aie dove sono riunite in covoni e battute - questa operazione veniva chiamata pesatura - facendo staccare così i semi dal baccello. Le lenticchie a questo punto sono passate al setaccio per eliminare le parti estranee. Il lavoro di pulitura non finisce qui, si ripassa ancora una volta a mano per eliminare impurità residue. Ogni famiglia mormannese in passato produceva circa 20 chili di lenticchie: una parte era destinata a semente per l’anno successivo ed una parte era consumata in famiglia.
La cucina locale prevede alcune semplici ricette: la zuppa con peperoncino innanzi tutto oppure il passato di lenticchie. Era in uso in passato consumare le zuppe di lenticchie senza usare il cucchiaio ma usando allo stesso scopo le calottine delle cipolle.
Il Presidio
La coltivazione di lenticchie nel nostro Paese è in forte calo: negli anni Trenta erano destinati a questa coltivazione 125 mila ettari, dopo vent’anni si erano ridotti a 25 mila. Oggi solo mille ettari - nel sud e nel centro Italia, in terreni normalmente marginali - producono circa 750 tonnellate, prevalentemente a seme piccolo, insufficienti per il nostro fabbisogno, tanto che ne importiamo ogni anno 24 mila tonnellate (prevalentemente da Canada, Cina, Turchia). La lenticchia di Mormanno è stata studiata a lungo e si dispone della caratterizzazione genetica dei semi e di analisi biochimiche. Questi dati consentono di individuare con certezza il seme originale e evitare contraffazioni. Purtroppo da tempo non è più una risorsa economica per il piccolo centro di Mormanno. Ma un piccolo gruppo di coltivatori ha aderito al progetto di recupero e rilancio avviato dall’Arssa Calabria con la collaborazione dell’Istituto di Genetica Vegetale (IGV) del CNR di Bari e dell’Istituto Sperimentale per l’Orticoltura di Pontecagnano ed ha costituito un Presidio per ridare un futuro a questa lenticchia unica e di grande qualità.
Area di produzione
Comune di Mormanno e località Campotenese nel comune di Morano Calabro (provincia di Cosenza)
Stagionalità
La lenticchia di Mormanno si raccoglie ad agosto e si conserva essiccata per tutto l’anno.